Come si danno le carte da Poker? Senso orario o antiorario?
Come si danno le carte? Questa è una domanda che, all’inizio, tutti i giocatori di Poker (o quasi) si sono posti almeno una volta. Si distribuiscono in senso orario o antiorario? In questo approfondimento proviamo a sciogliere tutti i dubbi in materia.
Le regole del Poker
In primis va ricordato che le regole del Poker variano a seconda del paese e della tipologia di gioco (tradizionale, Hold’Em, Omaha), anche se lo scopo resta sempre quello di ottenere la combinazione migliore e vincere l’intero montepremi nel piatto, ossia l'intero ammontare delle puntate in denaro o in fiches.
Le carte vengono distribuite a ogni giocatore coperte o scoperte, a seconda della variante del Poker a cui si sta giocando, da un minimo di 2 a un massimo di 5 carte. Sono, comunque, sempre necessarie 5 carte per ottenere una combinazione. Nelle cosiddette varianti di Community Cards Poker, le carte distribuite coperte non superano le 4 (come nel Poker Omaha) e sono generalmente 2 (Hold'em). Per ottenere una combinazione, tutti i giocatori attingono alle carte comuni che sono poste scoperte e visibili a tutti al centro del tavolo.
Senso orario o antiorario?
Parlando del Poker tradizionale, il mazziere distribuisce le 5 carte in senso orario, a differenza di altri giochi di carte, come ad esempio il Burraco, in cui si segue invece quello antiorario. Un discorso analogo si può fare per Hold’Em e Omaha: le carte sono distribuite in senso orario a partire dal giocatore alla sinistra del button e finendo con il giocatore che agisce come mazziere.
Curiosità: il significato delle carte da Poker
La storia delle carte da gioco è lunghissima: un documento ne attesta la presenza in Cina già nel IX secolo, dov’erano anche utilizzate come moneta di scambio; in Europa sono arrivate, invece, attorno al XIV secolo. Il più antico mazzo di carte ritrovato nel nostro continente risale a fine XIV-inizio XV secolo: è conservato al Museo Fournier de Naipes di Vitoria-Gasteiz, in Spagna.
Se sulle prime carte le figure erano rappresentate a figura intera, col passare del tempo il disegno si è fatto progressivamente più schematico e alcuni particolari si sono persi. La città francese di Rouen diventò il centro nevralgico di produzione di carte da gioco nel XVI secolo e qui nacquero molti degli elementi delle carte ancora presenti nei mazzi.
Simbologia delle carte da gioco
Secondo la tradizione parigina, le figure rappresentano:
Re
- Di cuori: Carlo Magno
- Di quadri: Giulio Cesare
- Di fiori: Alessandro Magno
- Di picche: Re Davide di Israele
Fante
- Di cuori: La Hire, alias Etienne de Vignoles, comandante francese al tempo di Giovanna d'Arco
- Di quadri: Ettore, principe di Troia
- Di fiori: Giuda Maccabeo, colui che guidò la rivolta ebraica contro i siriani
- Di picche: Ogier, ovvero Uggeri il Danese, cavaliere di Carlo Magno
Regina
- Di cuori: Giuditta, eroina che salvò gli Ebrei dal malvagio Oloferne
- Di quadri: Rachele, la madre biblica di Giuseppe
- Di fiori: Argine o Argea, di origine ignota, forse un anagramma di “regina”
- Di picche: Pallade Atena, dalla mitologia greca
Qualche altra curiosità per chiudere: inizialmente il re di cuori brandiva un'ascia sopra la testa e non una spada dietro il capo, come nella raffigurazione moderna, mentre il fante di picche portava una lancia che poi è divenuta l’indecifrabile oggetto odierno. Ancora: gli europei variarono la struttura e l'aspetto delle carte da gioco e le figure cambiarono per rappresentare le famiglie reali europee e i loro vassalli: originariamente re, cavalieri e servi. La regina venne introdotta in modi differenti: nei più antichi mazzi tedeschi arrivati fino a noi la regina rimpiazzò il re in due dei semi come carta di maggior valore!