Disastro per la Roma, l’Inter non coglie l’occasione. Il Milan abbandona la corsa Champions
La Juventus scaccia il fantasma di CR7 e centra un successo importantissimo sul campo del Benevento, ma non è tutto oro quello che luccica. Ci vogliono due calci di rigore per piegare la resistenza della squadra di De Zerbi, orgogliosa e mai rinunciataria, capace di giocarsela alla pari per larghi tratti del match e di mettere paura ai campioni d'Italia. Dopo i tre gol incassati dal Real, la difesa juventina balbetta ancora e trema al cospetto del gigante maliano Diabate, autore di una doppietta. Risorge invece Dybala, che si mette alle spalle la brutta prestazione col Madrid e torna a fare il fenomeno all'interno dei confini italiani, realizzando la sua terza tripletta stagionale. C'è gloria anche per Douglas Costa, preferito in avvio a un Mandzukic sottotono, e autore della perla che vale il definitivo 4-2 per i bianconeri.
Dall'incubo al paradiso in soli 3 minuti, tanto ci mette il Napoli a ribaltare l'iniziale vantaggio del Chievo al San Paolo. Sotto per la rete di Stepinski, pareva tutto perduto per i partenopei che avevano anche sbagliato un rigore con Mertens, ma l'ingresso di Milik dà nuova linfa all'attacco dei padroni di casa e proprio il polacco trova il pari a un minuto dalla fine. Non è finita finché non è finita e allora il Napoli non si arrende e continua ad attaccare: gli sforzi azzurri vendono premiati da un diagonale di Diawara nel recupero, un gol che tiene vive le ambizioni scudetto e mette pressione alla Juve, che forse già pensava di aver archiviato la pratica tricolore.
Tonfo casalingo della Roma, battuta 2-0 dalla sorprendente Fiorentina di Pioli. Per i Viola si tratta della sesta vittoria consecutiva, che spiana la strada verso l'Europa. Benassi e Simeone stendono i giallorossi, forse distratti dal pensiero della gara di ritorno contro il Barcellona.
Si ferma anche l'Inter, che fallisce la ghiotta occasione di sorpassare la Roma in classifica, perdendo sul campo del Toro. Mazzarri si prende la rivincita sul suo passato nerazzurro e rallenta la corsa di Spalletti, che si vede superare dalla Lazio. A condannare la Beneamata una rete dell'ex Ljajic, fondamentale non soltanto per il gol decisivo, ma anche per la sua capacità di partire largo e accentrarsi, permettendo allo scacchiere tattico mazzarriano di passare dal 3-4-3 al 3-4-1-2, togliendo punti di riferimento all'Inter. La squadra di Spalletti è apparsa lenta e prevedibile, anche per la scelta di reinserire Borja Valero alle spalle di Icardi, rinunciando a Rafinha, che rispetto all'ex Fiorentina possiede un altro passo.
Il rinnovo fino al 2021 non porta bene a Gattuso, che non va oltre l'1-1 in casa col Sassuolo. Rossoneri imprecisi, ma anche sfortunati, vicini più volte al vantaggio nel primo tempo, ma fermati dalla malasorte e da un Consigli in versione saracinesca. Malgrado una gara condotta all'arrembaggio, il Milan resta a secco anche nella ripresa e a segnare è invece il Sassuolo, che trova la boa della rete con Politano. A togliere le castagne dal fuoco a Gattuso è il tanto bistrattato Kalinic, subentrato a Cutrone, e autore del pareggio dopo un bel numero in area di rigore. Per il Milan addio al sogno Champions, per i neroverdi un punto prezioso in ottica salvezza.